Un'unica traccia strumentale di quaranta minuti abbondanti, questo è un disco che non ti aspetti. Con questo ultimo lavoro gli Atomic Bitchwax hanno deciso di sorprende, dando vita ad una fiera del riff, perchè è di questo che si tratta. Accantonata la voce, accantonata la struttura classica della canzone, si sono dati da fare con quello che gli è sempre riuscito meglio: macinare riff su riff.
Finn Ryan è il vero eroe di questo disco, sempre in primo piano e sempre in grado di ricamare giri interessantissimi e con un tiro pazzesco. All'inizio ero scettico, temevo che la noia potesse prendere il sopravvento, ma qui di annoiarsi non se ne parla! Tutto scorre senza la minima esitazione, e con una costruzione tale da non dare mai un senso di stanca; sono quaranta minuti che letteralmente volano senza nemmeno accorgersene, tra ritmiche serrate, momenti psichedelici, cambi di tempo e giri da scapocciata selvaggia. Non chiudo senza la solita ovazione a Chris Kosnik, un bassista con le palle pesanti come macigni.
Questi sono i The Atomic Bitchwax, non quelli mosci e spenti del precedente album 4. Disco da avere assolutamente!
3 commenti:
già già, lo recupero subito!
cmq, bello lo sfondo e il restyling del blog, non so se l'hai visto ma la foto dello sfondo è palermo, ne ero quasi sicuro quando ho visto la foto, poi su istockphoto ho avuto la conferma :)
le keywords sono ghetto, Garbage, italy eheheheh
Davvero?? Incredibile, non lo sapevo! Ho trovato lo sfondo nei temi predefiniti...
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