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venerdì 22 aprile 2011

Roadbun, c'eravamo tanto amati

L'edizione 2011 del Roadburn è archiviata. Un'edizione strana, particolare, fuori dal comune per il sottoscritto...ma di questo parlerò dopo.

Il bill non era di certo tra i più esaltanti, almeno per i miei gusti, e sono partito per questa ennesima avventura un po' scarico, con meno aspettative del solito. In ogni caso la buona musica non è mancata e in alcuni casi il livello di qualità ha raggiunto vette altissime, vedi l'esibizione superlativa dei Black Mountain, le martellate sui denti dei Voivod, la solita straordinaria prestazione degli Atomic Bitchwax e l'alienante esperienza dei Godflesh. I grandi classici come Candlemass e Pentagram fanno sempre la loro figura ma faccio ormai fatica a reggerli più di tanto, mentre apprezzo sempre le belle sorprese come il concerto dei Lonely Kamel, che hanno mostrato un tiro doppio rispetto alla media del festival, un interessante Imaad Wasif, settantiano fino al midollo e i cattivissimi Black Pyramid dei quali colpevolmente conoscevo solo il nome. Delusioni cocenti? Shrinebuilder, Corrosion Of Conformity e Beaver, tutti bocciati. Per il resto tanti buoni concerti, ma nella media. Una media sicuramente alta, ma pur sempre di media si parla.

Quattro anni sono passati dalla prima volta che varcai la soglia dello 013, pieno di orgoglio, un po' spaventato e soverchiato dalla leggenda del Roadburn. Anno dopo anno cominci ad ambientarti, cominci a conoscere (e riconoscere) la gente, il locale, la città, i luoghi e puoi muoverti per Tilburg come se fosse casa tua. E' proprio questa sensazione di estrema familiarità che mi ha spiazzato quest'anno, ho vissuto il festival come un semplice contorno alle passeggiate mattutine, agli hamburger del Grass Company, alla colazione del sempre più decadente Hotel Central e agli amici, vecchi e nuovi che siano. Non che questo sia del tutto negativo, ma è qualcosa che mi porta a fare delle considerazioni anche economiche sulle prossime edizioni. Forse è voglia di cambiare, ma è anche possibile che il bill non completamente all'altezza abbia influito sul mio stato d'animo. 
E' bene attendere ragionando a mente fredda, ma la domanda comincio a pormela già da ora: ne vale ancora la pena?

mercoledì 10 novembre 2010

Voivod @ Roadburn 2011


Del Roadburn si può discutere all'infinito. Ci si può scontrare sulla tendenza a presentare band non prettamente heavy psych, sul prezzo sempre più alto di una trasferta in questi tempi di crisi, sulle modalità di acquisto dei biglietti macchinose...ma nel momento in cui presentano i Voivod, c'è ancora qualcosa di cui parlare? Roba da bagnarsi le mutande!

giovedì 19 agosto 2010

Roadburn 2011...Gentleman, Start Your Engine


Sembra presto per parlarne, ma Walter e soci difficilmente si perdono in chiacchere inutili. I preparativi per l'edizione 2011 del Roadburn sono nel vivo, e cominciano già i primi pronostici sulle band che presenzieranno. Pare che tra i primi più o meno confermati, questo non l'ho ancora capito, ci siano i Pentagram, quindi si comincia subito a fare sul serio!

Questo è un estratto del comunicato pubblicato sul sito del Roadburn qualche settimana fa:

"...Sadly, harsh reality has proved to be kind of a buzzkill. The underground scene, too, continues to suffer from the global financial crisis. It’s getting harder to arrange one-off shows since so many established bands need to tour two or maybe three times a year in support of their latest release to be able to keep doing what they are doing, while new bands have it even rougher. As a last resort some bands end up drastically raising their fee.
It is also getting more difficult to fly bands in just for the festival due to the huge jump in airline ticket prices. Plus, some (US) cult bands can’t make it over here because promoters are unable to book them a full European tour. These are things we have to deal with on a daily basis right now, but we are not going to let them bring us down! In fact, we are positively brimming with ideas and we are going to rise to the various new challenges and make Roadburn 2011 just as epic as every edition so far. We’re up for it…how about you?..."


Purtroppo i problemi ci sono, è inutile negarlo. Il crollo economico si avverte anche nelle più piccole pieghe del mercato underground, figuriamoci in un festival che, seppur di settore, ha una dimensione internazionale e fa girare parecchi soldi. Se l'Olanda ed altri paesi europei o d'oltreoceano possono comunque rimanere a galla, in Italia la situazione è tutt'altro che semplice se consideriamo le strutture paleolitiche che circondano la scena musicale del belpaese. Si naviga a vista, chiappe strette e via!

Detto questo, la difficoltà nel mettere in piedi una line up leggendaria potrebbe aprire delle possibilità a band europee che finora hanno avuto meno spazio in manifestazioni così grandi, e potrebbero esserci delle gran belle sorprese. O delle grandi delusioni, ben inteso. Di certo non sarò del partito di che vorrebbe al Roadburn la band che sta sotto casa, o gli amici degli amici perchè "spaccherebbero il culo a tanti gruppi tra quelli che ci suonano di solito". E' vero che spesso ci sono band mediocri, gruppi trascurabili che vendono poco o nulla, ma è altrettanto vero che alcune di queste formazioni hanno centinaia di concerti alle spalle, ed esperienza da vendere. A me sembra che il livello medio di professionalità in quel del Roadburn sia più alto rispetto a quello dell'underground italico, e che prima di meritarsi opportunità del genere, ce n'è di strada da fare...( e di culi da leccare, ovvio)

Se dovessi scegliere su due piedi un nome italiano da spedire a Tilburg, direi Midryasi.



Intanto, la notizia ufficiale è che quest'anno i curatori della serata di venerdi saranno i Sunn O))), ed io sto già cominciando a godere! I Sunn mi rompono i coglioni, ma vederli dal vivo credo sia imprescindibile, e farlo dal main stage dello 013 sarà una gran figata. Inoltre quando si parla di Sunn O))) si parla di Southern Lord, ed è da qui che possono venire fuori cose molto interessanti. Ad un bis dei Goatsnake non voglio nemmeno pensare, ma dei Boris che suonano Altar, o un altro viaggio con gli Om li vogliamo buttare via? Staremo a vedere, intanto mi trastullo immaginando i Corrosion Of Conformity on stage. Si, io ci credo! Non voglio dirlo troppo forte, ma la sensazione è che potrebbero esserci, sembra che ad indicarlo ci sia più di una coincidenza (qualcuno ha parlato del 7" in arrivo dalla Southern Lord?).

Conclude esprimendo il mio desiderio, come fa ogni bambino che si rispetti prima del Natale (che per me arriva a metà Aprile): Rotor.