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lunedì 24 ottobre 2011

Roadburn 2012 // Come la mettiamo?

Manca poco più di un mese all'uscita dei biglietti per il Roadburn 2012. Il 26 novembre sarà un giorno di lotta come da tradizione, i biglietti volano via come il vento e bisogna essere fortunati a non incappare in qualche server fottuto dalle troppe richieste. 
La data si avvicina ed ancora non ho preso una decisione. Per molti la possibilità di vedere gli Sleep dal vivo rende la presenza obbligatoria, ma purtroppo per me sto invecchiando e divento sempre più esigente e rompicoglioni! Si perchè ad oggi, a parte gli Sleep appunto e pochi altri, non ci sono band per le quali farei carte false, anzi...sono troppe quelle che eviterei più che volentieri. 
Poche settimane fa ho ripreso in mano il libretto magico del mio primo Roadburn, quello del 2008. Ebbene, mi sono reso conto che le edizioni più recenti non reggono minimamente il confronto almeno per quelli che sono i miei gusti, e questo mi fa girare vorticosamente le palle! Fra band drone, death, gore, black, stichezz, triccheballacch', gruppi riesumati e altri già visti e rivisti mille volte sempre al Roadburn, mi ritrovo con una manciata di grandi gruppi da vedere (Sleep, Voivod, The Obsessed tra i migliori) ed una moltitudine di inutilità per la modica cifra di 200 euro. Si perchè il prezzo è aumentato ancora e sommandolo alle spese di soggiorno la mazzata diventa sempre più letale e difficilmente sostenibile. Ne varrà ancora la pena?
Per fortuna la compagnia è sempre bellissima ed il senso di familiarità che si vive a Tilburg dopo tanti anni è sempre appagante. Ho ancora un mese per decidere, tutto può ancora succedere!

Stay vecchio, stay acido!

venerdì 22 aprile 2011

Roadbun, c'eravamo tanto amati

L'edizione 2011 del Roadburn è archiviata. Un'edizione strana, particolare, fuori dal comune per il sottoscritto...ma di questo parlerò dopo.

Il bill non era di certo tra i più esaltanti, almeno per i miei gusti, e sono partito per questa ennesima avventura un po' scarico, con meno aspettative del solito. In ogni caso la buona musica non è mancata e in alcuni casi il livello di qualità ha raggiunto vette altissime, vedi l'esibizione superlativa dei Black Mountain, le martellate sui denti dei Voivod, la solita straordinaria prestazione degli Atomic Bitchwax e l'alienante esperienza dei Godflesh. I grandi classici come Candlemass e Pentagram fanno sempre la loro figura ma faccio ormai fatica a reggerli più di tanto, mentre apprezzo sempre le belle sorprese come il concerto dei Lonely Kamel, che hanno mostrato un tiro doppio rispetto alla media del festival, un interessante Imaad Wasif, settantiano fino al midollo e i cattivissimi Black Pyramid dei quali colpevolmente conoscevo solo il nome. Delusioni cocenti? Shrinebuilder, Corrosion Of Conformity e Beaver, tutti bocciati. Per il resto tanti buoni concerti, ma nella media. Una media sicuramente alta, ma pur sempre di media si parla.

Quattro anni sono passati dalla prima volta che varcai la soglia dello 013, pieno di orgoglio, un po' spaventato e soverchiato dalla leggenda del Roadburn. Anno dopo anno cominci ad ambientarti, cominci a conoscere (e riconoscere) la gente, il locale, la città, i luoghi e puoi muoverti per Tilburg come se fosse casa tua. E' proprio questa sensazione di estrema familiarità che mi ha spiazzato quest'anno, ho vissuto il festival come un semplice contorno alle passeggiate mattutine, agli hamburger del Grass Company, alla colazione del sempre più decadente Hotel Central e agli amici, vecchi e nuovi che siano. Non che questo sia del tutto negativo, ma è qualcosa che mi porta a fare delle considerazioni anche economiche sulle prossime edizioni. Forse è voglia di cambiare, ma è anche possibile che il bill non completamente all'altezza abbia influito sul mio stato d'animo. 
E' bene attendere ragionando a mente fredda, ma la domanda comincio a pormela già da ora: ne vale ancora la pena?

mercoledì 10 novembre 2010

Voivod @ Roadburn 2011


Del Roadburn si può discutere all'infinito. Ci si può scontrare sulla tendenza a presentare band non prettamente heavy psych, sul prezzo sempre più alto di una trasferta in questi tempi di crisi, sulle modalità di acquisto dei biglietti macchinose...ma nel momento in cui presentano i Voivod, c'è ancora qualcosa di cui parlare? Roba da bagnarsi le mutande!