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lunedì 17 ottobre 2011

The Walking Dead // Seconda stagione ai nastri di partenza

Ci siamo! Stasera si ricomincia con la seconda stagione di The Walking Dead, una delle mie serie preferite degli ultimi anni. Per la cronaca di serie tv negli ultimi anni ne ho seguite solo due, The Walking Dead e quella fuffa invereconda di Falling Skies, quindi non faccio molto testo, però la qualità della scorsa stagione è stata senza dubbio altissima. 
Il nuovo boss Glen Mazzara (che ha sostituito per motivi non meglio precisati Frank Darabont alla direzione) sarà all'altezza della situazione? Il livello narrativo si manterrà brillante? Funzionerà la formula dell'aumento del numero di puntate? Lo scopriremo. L'unica cosa che so è che gli zombie vincono sempre.


Ecco il promo in onda su Sky proprio in questi giorni:

lunedì 28 febbraio 2011

Viva la muerte!




VIVA LA MUERTE! Rassegna permanente sul cinema dei morti viventi. Atto II

DAL VERME Associazione Culturale Circolo Arci
via Luchino Dal Verme 8 (Pigneto), ROMA 
www.myspace.com/dalverme8
e
BIZZARRO CINEMA 
www.bizzarrocinema.it

in collaborazione con

CINECLUB DETOUR
Via Urbana, 107 – Roma 
www.cinedetour.it

presentano

W LA MUERTE!
Rassegna permanente sul cinema dei morti viventi
Atto II

"Se un morto vivente è condannato all’immortalità anche una rassegna che li riguarda merita lo stesso destino!"
MARZO 2011

Martedì 1 - reMAKING ROMERO
21.00 
NIGHT OF THE LIVING DEAD: REANIMATED (Usa 2009, 96’ – v.o.) di Mike Schneider
Rivisitazione di un collettivo di artisti che, cogliendo l’occasione del public domain dell’opera madre di G.A. Romero, rielabora l’immaginario romeriano dando vita a un’opera unica nel suo genere. Le tecniche utilizzate sono le più varie: animazione, burattini, dipinti, tatuaggi e quant’altro. Sotterraneo!

Sabato 5 – CINECLUB DETOUR via Urbana, 107 Roma
GAY ZOMBIES – BRUCELABRUCE
21.00 
OTTO; OR, UP WITH DEAD PEOPLE (Germ/Can 2008, 94’, v.o. sub.ita) di Bruce LaBruce
La storia di un giovane morto vivente gay che si trova a interpretare un film underground. Ironico, splatter, politico, pornografico, sconvolgente. Primo zombi-movie di LaBruce. Un cult!

Martedì 15 - ZOMBI ITALIANI & inFOOD! ZOMBI 3 (Italia 1988, 94’) di Lucio Fulci e Claudio Fragasso
(+ trippa alla romana)
Materiale radioattivo più terroristi uguale contaminazione che genera morti viventi nel Sud-est asiatico. Turisti e militari cercano di fargli il culo! Riusciranno i nostri eroi? Il cinema zombie italiano che si “imbruttisce”. La trippa alla romana vi darà coraggio.

Martedì 22 - ROMERO DAWN OF THE DEAD (Italia/Usa 1978, 128’ - v.o. sub.ita) di George A. Romero
Secondo film della sag(r)a romeriana sui morti viventi, Dawn Of Dead, è IL FILM DI ZOMBIE! Capolavoro dei capolavori. Non serve aggiungere altro. A seguire DJ BUB (splatter & gore music) (dis)selezione musicale per stomaci forti.

Martedì 29 - LA MORTE AL LAVORO (pandemie e altri disastri) THE SCREWFLY SOLUTION (Can/Usa 2006, 59’ – v.o. sub.ita) di Joe Dante
Dalla prima serie televisiva “Masters Of Horror” un capolavoro di rara bellezza. Punto di partenza: la misoginia come origine dell’estinzione della razza umana! 
PONTYPOOL (Can 2008, 93’ - v.o. sub.ita) di Bruce McDonald
Pontypool è una tranquilla cittadina dell’Ontario in cui un carismatico speaker radiofonico è testimone di una devastante ecatombe dei residenti causata da un imprevedibile virus. Opera superlativa!

APRILE 2011

Sabato 2 – CINECLUB DETOUR via Urbana, 107 Roma
GAY ZOMBIES - BRUCELABRUCE 
L.A. ZOMBIE (Usa/Germ 2010, 62’) di Bruce LaBruce
(+ presentazione box set: Bruce LaBruce - edito da Atlantide Entertainment)
Un senzatetto omosessuale e schizofrenico crede di essere uno zombie alieno. Opera eccentrica e sovversiva completamente priva di dialoghi. Estremo e poetico.

Martedì 5 - ZUMBIS DO BRASIL MANGUE NEGRO (Brasile 2008, 105’ - v.o. sub.ita) di Rodrigo Aragão
Da una palude di mangrovie, fonte di sostegno per poveri pescatori e cacciatori, emergono brutali e famelici zumbis. Una cruda e rozza lotta per la sopravvivenza in un gustoso zombie movie agricolo! A seguire DJ BUB (splatter & gore music) (dis)selezione musicale per stomaci forti.

Martedì 12 - LIVE&ShortZOMBIES
- BOB CORN Live (IT - Folk)
Seguono zombi shorts: 
PARIS BY NIGHT OF THE LIVING DEAD (Francia 2010,12’ – v.o.sub.eng) di Grégory Morin LE QUELOUNE (Canada 2008, 11’) di Patrick Boivin FEAR OF THE LIVING DEAD (2009.15’ – v.o.eng.) di Randy Smith H5N1: LE JOUR DE LA PANDÉMIE (Francia 2008, 8’ - v.o.sub.eng) di Jean-Olivier

Martedì 19 - ZOMBI ITALIANI & inFOOD! ZOMBIE 4 – AFTER DEATH (Italia 1988, 84’) di Claudio Fragasso
(+ coratella con carciofi)
Una comunità di scienziati versus uno stregone voodoo. Vince lo stregone visto che gli zombi li produce lui. Ma sull’isola maledetta ci sono sempre troppe cose che non tornano… Film tanto brutto quanto bello! Tranquilli, c’è la coratella.

Martedì 26 - DOUBLE CLASSIX L’ISOLA DEGLI ZOMBIE (Usa 1932, 69’ – v.ita) di Victor Halperin THE MAN THEY COULD NOT HANG (Usa 1939, 69’ - v.o. sub.eng) di Nick Grinde
Bela Lugosi e Boris Karloff sono i padrini della prima serata CLASSIX, percorso filologico sulla storia senza fine del film sui morti viventi. Due classici dal decennio in cui gli zombi mettono i loro claudicanti primi passi su pellicola.

(rassegna a cura di Anthony Ettorre – info: 
wlamuerte@email.it)

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Ingressi:
Dal Verme: ingresso con tessera Arci
Cineclub Detour: tessera + sottoscrizione

Dead Island


Ecco il videogioco che ogni nerd amante dell'horror vorrebbe avere! Dead Island dalle prime immagini e dal sontuoso trailer si preannuncia un videogame stratosferico, pieno di zombie e violenza allo stato brado.
La storia è semplice: un villaggio turistico viene colpito da un'epidemia zombesca vecchio stile, i sopravvissuti dovranno vender cara la pelle cercando di aprirsi la strada verso la salvezza tritando più zombie possibile.

Ci sono due aspetti particolarmente interessanti in questo titolo. Innanzitutto i morti viventi subiranno le ferite in maniera realistica su tutto il corpo, ovvero ogni colpo andato a segno avrà un effetto diverso a seconda dell'arma utilizzata, della posizione ecc ecc. In secondo luogo, ma questa non è una novità, ci saranno quattro personaggi giocabili che agiranno in modalità cooperativa.

Il gioco uscirà nel 2011 inoltrato, sviluppato da Techland e pubblicato da Deep Silver. Disponibile per PC, PS3 e XBOX360.

Sono questi i momenti in cui rimpiango di non avere una console di nuova generazione.

lunedì 6 settembre 2010

They won't stay dead!

Human flesh


"They keep coming back in a bloodthirsty lust for HUMAN FLESH!"
Una notte del 1968 ha cambiato per sempre la storia del cinema, dando vita ad un concetto di horror nuovo, moderno e terrificante. E' stata la notte in cui George A. Romero ha risvegliato i morti, e li ha fatti camminare sulla terra in mezzo a noi.
A living dead again!

Fino ad allora abbiamo visto di tutto sui nostri schermi: lupi mannari, vampiri, fantasmi, assassini spietati...ma non esiste un'immagine nella storia del cinema che sia più devastante di un'orda di zombie putrescenti che avanzano lenti ed inesorabili verso il loro pasto di carne umana! Il morto vivente moderno creato da Romero, è perfetto nella sua concezione: lento, capace solo di provare l'istinto primario della fame, è inesorabile, e soprattutto è già morto! Scordiamoci castelli infestati, fortezze barocche avvolte nella nebbia e costumi ottocenteschi...questa è realtà, questo è oggi! Un'america qualsiasi, popolata da persone qualsiasi che non possono far altro che fuggire, e ritardare ciò che sin dall'inizio appare inevitabile: una fine disperata.

Tutto il ciclo degli zombie è infatti caratterizzato da un pessimismo quasi esasperato. Le vicende hanno inizio in situazioni già compromesse, dalle quali si capisce subito che non ci sarà un lieto fine, e che pur sopravvivendo alla battaglia, la guerra avrà un solo vincitore. Questo è il modo del regista newyorkese di esprimere la propria dura critica verso la società americana dell'epoca. Una critica spietata, quasi nichilista, che pervade tutti i suoi lavori.
Survival!
Survival!

Night Of The Living Dead (1968) è stato un vero punto di svolta nel cinema horror, l'inizio di una saga e di una concezione dello zombie molto diversa da quella tramandata dalla tradizione. Posso solo immaginare l'impatto che abbia avuto la pellicola nel '68...sette persone si rifugiano in una casa di campagna, inseguiti da un'orda barcollante di non morti. Nessuno di loro sa chi siano, nè cosa sia accaduto...sanno solo che sono affamati, e che non si fermeranno finchè non si saranno saziati della loro carne. I protagonisti rappresentano alla perfezione ciò che la società americana può offrire, con tutti i suoi difetti: un ragazzo di colore, una giovane fanciulla, una coppia di fidanzatini perbene, la famiglia borghese e bigotta. Una convivenza difficile...sarà solo l'istinto di sopravvivenza ad evitare che accada il peggio prima che gli zombie facciano capolino. C'è una televisione, dalla quale possono ascoltare notizie su ciò che sta accadendo nel mondo. Notizie poco confortanti: radiazioni venusiane stanno risvegliando i morti, ovunque nel mondo. Questo non fa altro che aumentare il livello di tensione e paranoia già altissimo per tutta la durata del film, che si conclude con un tipico esempio di imbecillità umana.
The
Dawn

L'importanza del primo capitolo è stata fondamentale, ma quello che ritengo il massimo capolavoro è il seguito: Dawn Of The Dead (1978). Qui ci si avvicina davvero alla perfezione. Un centro commerciale simbolo del consumismo moderno diventa rifugio di un gruppo di persone come al solito eterogeneo e contrastante. Il format è sempre lo stesso, si prova a resistere, a sopravvivere e a tentare un'ultima, disperata fuga. E poi zombie in quantità industriale che, seppur stupidi, lenti ed aggirabili, sono sempre più numerosi! Aggiungiamoci che questa volta ci sono i colori, un budget più alto del precedente (ma non esorbitante) e le musiche dei goblin, e chiudiamo il cerchio. Pietra miliare!




Dead
Everywhere
Dopo la notte, e dopo l'alba, fu il Giorno Dei Morti Viventi (Day Of The Dead, 1985).



E come il giorno che avanza, anche l'epidemia ha avuto la sua inevitabile evoluzione, dilagando nel mondo. I morti hanno preso il controllo della terra, relegando gli umani a vivere come topi nel sottosuolo. Il vero cambiamento in questo film sta nella nuova veste attribuita agli zombie. Infatti un gruppo di scienziati, capeggiati dal Dottor Logan, scoprirà che hanno capacità di adattamento e di apprendimento, possono evolversi. Il rapporto che si crea tra Logan e le sue "cavie" è intenso, e comincia a diventare sempre più difficile scegliere da che parte stare quando i vivi mostrano la loro parte peggiore. E' un capitolo più riflessivo rispetto ai precedenti, ma col passare dei minuti lo splatter si fa strada, e ci consegna delle scene mitiche, che definire disturbanti è poco!



Ne La Terra Dei Morti Viventi (Land Of The Dead, 2005) il mondo è sconvolto. Gli unici esseri umani rimasti vivi sono asserragliati nel quartiere di una grossa città, abbandonati a loro stessi. Solo un piccolo gruppo di ricchi "uomini d'affari" gode di vita agiata all'interno di un grattacielo, che ricorda proprio un enorme centro commerciale (guarda un po'...). Fuori dalla cerchia della cittadella gli zombie "vivono" in quello che rimane della città, sbeffeggiati, ghettizzati dalla minoranza ancora in vita. Chi sono i cattivi allora? Chi è carnefice e chi vittima? La vera minaccia è davvero rappresentata dagli zombie? Quello che è certo è che questi cadaveri ormai sono evoluti, e capitanati da un benzinaio di colore "illuminato" partono all'assalto della città, per liberarsi dalle catene nelle quali sono costretti da troppo tempo.





E' qui che finisce il ciclo classico dei morti viventi, ed è una degna conclusione. Romero ci lascia con molte questioni irrisolte, ma sarà compito nostro dare le risposte opportune scrutando nei meandri della nostra coscienza.
Il successivo capitolo del regista di New York è Le Cronache Dei Morti Viventi (Diary Of The Dead, 2007), ed è qualcosa di effettivamente differente rispetto a quello a cui eravamo abituati, tanto che personalmente non lo considero un proseguo della saga, ma un extra (quasi) indipendente. Si tratta di una sorta di diario, il quale narra le vicende di una troupe amatoriale, che si trova invischiata in una lotta per la sopravvivenza nel tentativo di tornare alle proprie case, dove si illudono di poter trovare rifugio, o almeno i propri cari. Le riprese sono in prima persona, nello stile che recentemente abbiamo visto anche in film come Cloverfield e Paranormal Activity. Bisogna farci l'abitudine, ma comunque il risultato non è male. La componente sociale è ancora più evidente, quasi sbattuta in faccia allo spettatore, e tutto sommato la storia passa in secondo piano. E' comunque un buon film, e lo stile di Romero c'è tutto, seppur senza trovate particolarmente originali e personaggi ben caratterizzati. Mi è piaciuta moltissimo la scena in cui il giovane regista Jason Creed spiega agli attori del suo film che gli zombie sono morti, putrefatti, e per questo motivo si devono muovere lentamente. Non possono di certo correre dietro alla propria vittima! Alla faccia dei morti viventi arzilli e scattanti (e inverosimili aggiungerei) che si vedono in altri film.

L'universo creato da George A. Romero è ineguagliabile. La paura e la tensione che si provano guardando i suoi film mettono a dura prova chiunque sieda davanti allo schermo, e potrebbero far saltare i nervi ai più deboli di cuore. Gli ambienti claustrofobici, e la sensazione di non avere scampo, di essere in trappola, opprime, schiaccia, terrorizza. Il morto che si risveglia gela il sangue dell'uomo sin dalla notte dei tempi, ma in questo caso si è andati oltre. Gli zombie siamo noi, tutti noi, e abbiamo già perso. La forza di questi film è infatti la duplicità di interpretazione che possiamo dargli. Chi bada al sodo avrà comunque a sua disposizione degli horror eccezionali, paranoici e terrorizzanti; chi invece cerca di spingersi oltre il velo dell'evidenza avrà tante sorprese, e tanti spunti di riflessione sulla visione della società moderna da parte del regista. I riferimenti sono molteplici, e non sarà difficile coglierli ed interpretarli.



Che eredità ha lasciato l'opera del regista?

Senza dubbio ha influenzato con decisione tutto l'horror dagli anni '70 in avanti portandolo in quella che sarà l'epoca moderna, ha creato una nuova visione, delle nuove strade da seguire. Le ultime generazioni nonostante non abbiano partecipato in prima persona alla crescita della creatura Romeriana, sono ancora figlie di quell'idea, di quel modo di fare cinema, e sarà così finchè un nuovo genio sconvolgerà un'altra volta le nostre menti.




George A. Romero non ha inventato lo zombie, ma ha saputo rimodellarlo, plasmarlo su quella che è la società in cui viviamo, dando vita ad un genere di terrore che è diventato il punto di riferimento da allora in avanti. E scusate se è poco.
Tom Savini
p.s. un grande merito lo ha anche l'ormai mitico Tom Savini. I suoi effetti speciali hanno reso ancora più grande tutto questo.