Quando durante uno zapping selvaggio mi sono imbattuto in Cube Zero ho subito pensato che fosse un semplice caso di omonimia col celebre e grandissimo The Cube, invece durante la visione ho tristemente scoperto che la verità era un'altra: Cube Zero (2004) è proprio l'ennesimo seguito del mitico cubo!
Dopo un primo film di altissimo livello ed un seguito appena sufficiente (voglio essere buono), c'era bisogno di questo ennesimo tentativo? Ovviamente la risposta è no! Bastano pochi minuti di (orrenda) visione e ci si rende conto che questo film è stato probabilmente girato di straforo sul set di una telenovela venezuelana di bassa lega, con attori agghiaccianti ed idee che sarebbero state scartate anche per una puntata di Capitan Power. Il lato tragicomico di questo film è comunque affascinante, ammetto di essermi fatto delle grasse risate quando è entrato in scena lui:
Non sto nemmeno a spiegare chi sia (no, non è il doppelganger sfortunato del Dottor House), tanto non ha alcuna importanza. Si, perchè in Cube Zero tutto succedde rigorosamente a caso, ed ecco che spuntano siringhe avvelenate sotto i piedi dei prigionieri, si fondono targhette metalliche a comando ed un impiegato è in grado di togliere la corrente all'interno del cubo semplicemente staccando con il piede dei fili (probabilmente fili di un citofono a giudicare dalle dimensioni) che passano sotto la sua scrivania. Con la partecipazione di Alberto Tomba sarebbe stato un film indimenticabile.
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