Dopo la svolta di Witchcult Today, gli Electric Wizard sono tornati con Black Masses, il nuovo disco tanto atteso da tutti i cultori della band. Chi auspica un ritorno al super doom-sludge di Dopethrone sicuramente rimarrà deluso, visto che la linea seguita dalla band è la stessa tracciata con l'album precedente. In effetti le similitudini con Witchcult Today sono molte: drumming identico e un po' monotono, suoni lo-fi vintage fino al midollo (pure troppo, c'è poca botta, poca potenza), riff non sempre particolarmente geniali e una voce poco aggressiva. Detto così, potrebbe sembrare un disastro, invece Black Masses mi piace! Nonostante i difetti ci sono dei buoni pezzi, alcuni ottimi come Scorpio Curse, è un lavoro omogeneo, suonato marcio e oscuro come solo loro sanno fare. A proposito di oscurità...la formula è identica a quella utilizzata nel disco precedente, quindi troveremo le stesse vocine diaboliche e le stesse atmosfere, che ora non sembrano più così originali. Le autocitazioni sono molte, così come è innegabile che non sia uno dei loro migliori lavori, ma questo non toglie che gli Electric Wizard siano ancora in grado di scrivere dei bei pezzi e di fare un buon album come quest'ultimo, capace di risuonare in testa in continuazione. Ormai la loro strada è quella di mettere in musica tutti quei b-movie horror anni '60/'70 che tanto li appassionano, piaccia o no. I tempi della violenza infinita sono passati; posso capire chi li rimpiange, ma è giusto che una grande band che si rispetti provi ad evolversi cercando nuove strade. A maggior ragione perchè qui non si tratta del solito discorso legato alla commercializzazione e ai soldi facili, non si sono prostituiti al dio denaro, è solo una naturale evoluzione della loro storia musicale. Tanto di cappello per chi ha il coraggio di mettersi in gioco.
Lo stregone fa sicuramente meno paura di prima, ma ha ancora le sue carte da giocare.
1 commento:
quoto tutto davide! Bel disco alla fin fine che ascolto con piacere spesso in questo periodo
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