venerdì 19 giugno 2009

Una settimana di grande musica, e di grandi delusioni

14/06/09 Faith No More - Palasharp
18/06/09 Depeche Mode - San Siro
a
Grandi nomi, ma c'è qualcosa di stonato in tutto questo.
Partirò parlando dei Faith No More.
Come tutti sanno il Rock in Idro è stato selvaggiamente spostato al Palasharp, insieme ad una valanga di polemiche e di una buona dose di scaricabarile, grazie al quale non si è ancora capito di chi sia stata la responsabilità di una gestione così scellerata. Temperatura altissima, e clima che nel palazzetto era simile a quello di una jungla amazzonica. Ritornerò su questo argomento più avanti.
Non voglio spendere troppe parole sulle band che ho seguito prima dei vecchietti terribili, ma voglio comunque segnalare la estrema banalità dei Lacuna Coil, e la forma discreta dei Limp Bizkit nonostante la prolungata assenza dalla scena. Sui Faith No More invece si potrebbero riempire pagine e pagine raccontando di quanto siano superiori, di quanto Patton sia chiaramente di un'altra galassia, e di come l'età e l'inattività non possano inficiare il lavoro di una delle migliori band di sempre. Qualche imprecisione qua e la, ma che importa? Semplicemente oltre!
p.s. Evidence in Italiano non la dimenticherò mai!
v
I Depeche Mode li aspettavo, era molto che desideravo vederli in concerto. Palco e luci fantastici, ottimo il lavoro preparato per i maxi schermi che si ergevano alle loro spalle, davvero spettacolare e mai ripetitivo. Da loro mi aspettavo più esplosività, più verve, ma voglio concedere attenuanti ad un Dave Gahan reduce da una complessa operazione chirurgica. Sono comunque musicisti eccezionali, una band che non ha conquistato il successo per caso, ma grazie al lavoro ed al talento. Solo pochi possono vantarsi di aver sfornato una così grande quantità di singoli nella loro carriera! Sembra tutto perfetto, o quasi, ma ecco che la pesante mano dell'amministrazione milanese impone un limite di decibel al limite del ridicolo, prendendosi gioco di chi avrebbe voluto godersi un concerto nelle migliori condizioni possibili (il prezzo del biglietto non era poca cosa).
e
Noi dell'underground stiamo resistendo, e stiamo vincendo le nostre piccole battaglie, ma la musica mainstream, di questo passo, rischia di scomparire in Italia. Io di certo non spenderò più i miei soldi per subire altri soprusi di questo tipo. Meditate...

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